Il giorno più doloroso per gli abitanti di Marzano fu senza dubbio il 16 febbraio 1835, quando il Santuario conobbe l’onta di un devastante incendio. nel buio della notte alcuni carboni che si trovavano sotto la scala dell’organo, apparentemente spenti, si riaccesero improvvisamente. in pochi minuti il fuoco divampò e le fiamme avanzarono verso la volta della chiesa, oltrepassando ben presto la tettoia ed innalzandosi verso il cielo. Subito accorsero i devoti marzanesi che, per quanto si prodigassero a spegnere il fuoco, non vi riuscirono. rendendosi conto di essere impotenti contro le avvi luppanti fiamme, con tanto zelo essi pensarono di mettere in salvo quantomeno l’immagine della Madonna. Scrive, infatti, il Crisci nel suo già più volte citato Cenno sul culto di Maria SS. dell’Abbondanza: «[...] e perché il fuoco era penetrato da per tutto il vano della pre lodata Congrega, così pensossi di repente forare il muro contiguo alla Sagrestia, ove con replicati colpi a ferro aguzzo si fece la buca del diametro di circa un palmo e mezzo». Ciò fatto, alcuni compaesani, noncuranti del pericolo e armati solo di tanta fede, penetrarono all’interno della chiesa attraverso l’apertura, ruppero il vetro della nicchia, strapparono dall’incendio la preziosa immagine incoronata e la consegnarono nelle mani di coloro che erano invece rimasti trepidanti all’esterno. Salvata la sacra icona, i presenti non poterono far altro che assistere alla lenta ed inesorabile distruzione del Santuario. al dolore per la grave perdita seguì la determinazione immediata di riedificare il tempio. Gli instancabili marzanesi, quindi, si misero all’opera e «dopo una catena laboriosa di circa un lustro e mezzo», con enormi sacrifici, lo fecero risorgere dalle ceneri più bello e maestoso di prima. nell’incendio andarono però perduti molti libri contabili ed altri documenti attestanti la storia della Congrega e del Santuario. in altre parole, fu allora che perdemmo ogni possibilità di ricostruire con minuzie di particolari un affascinante passato lungo diversi secoli. tuttavia, da quel poco ancora rimasto integro proveremo, qui appresso, ad estrapolare quanto di più rilevante ai fini della presente trattazione.
Via Fonseca
Marzano di Nola
Avellino
83020
Italia